Quando ascoltai la lettura della Divina Commedia, per opera di Roberto Benigni, ho pensato che l’opera di Dante Alighieri, sarebbe stata molto bella anche in dialetto. Dopo una breve esitazione e il giudizio positivo dei miei amici, decisi di avventurarmi in questo nuovo lavoro, anche come una sfida da affrontare e superare, quindi con davanti agli occhi il poema di Dante, ho cercato nelle pa- role la loro luce, in modo che possa rendere comprensibile e chiaro, ho cercato informazioni storiche del periodo, ho cercato la traduzione della parola del poeta in parole che in vernacolo fossero capaci di essere comprese in ogni loro par- te. Intorno all’opera di Dante è stato scritto tanto, in varie lingue e in vari dialetti italiani, quindi asserire che questo nuovo scritto possa dirsi un’interpretazione , per quanto acuta e strana, storcerebbe il naso di ogni studioso dantesco. Di qui la necessità di mostrare la ricchezza del poeta, l’armonia della sua concessione, la sua potenza rappresentativa e risulta stupenda in qualsiasi versione, anche per chi ascolta. Oriano Tommasini
Oriano Tommasini nasce nel febbraio del 1952 a Ravarino (Mo) e risiedo ora ad Alberone di Cento (Fe). È pensionato, scrittore e poeta; scrive per il giornale 100 Colleziona ed è collaboratore e articolista del mensile Piazza Verdi. Lavori letterari pubblicati: Vita e opere di Silvano Traversi (2018); Poesie e zirudelle di Giuseppe Barbieri (2019); Almanacco ‘d ’ na volta (2020); Cavalcando le emozioni (2020); L’incanto delle parole (2020). Collezionista e responsabile della mostra Hobby e Santino di Bevilacqua (Bo) dal 1989. Addetto Stampa del Circolo Culturale Filatelico e Numismatico Mario Grandi di Cento (Fe), ricopre anche l’incarico di Consigliere della Biblioteca Ileana Ardizzoni di Casumaro (Fe); è Presidente Anpi di Cento e Consigliere collaboratore dell’Associazione Artinsieme di Finale Emilia (Mo). Membro del gruppo dialettale Poeti di Campagna, collabora con le scuole medie per mostre e iniziative varie. Attivo nel mondo del dialetto con serate e spettacoli dialettali di canti, zirudelle e poesie popolari. Scrive racconti e poesie dal 1968.